lunedì 28 febbraio 2011

Bonus Sociale per l'energia elettrica e gas 2001

dal sito di http://www.bonusenergia.anci.it/?q=Bonus-Gas

A quanto ammonta il Bonus Sociale per l'energia elettrica?

Il Bonus Sociale per l'energia elettrica consente alle famiglie in condizioni di disagio economico e alle famiglie numerose un risparmio pari a circa il 20% della spesa annua presunta (calcolata per famiglia tipo e al netto delle imposte). Il valore dell'agevolazione varia a seconda del numero dei componenti della famiglia.

 

Descrizione Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011
Numerosità familiare 1-2 componenti € 60   € 58 € 56 € 56
Numerosità familiare 3-4 componenti € 78 € 75 € 72 € 72
Numerosità familiare oltre 4 componenti € 135 € 130  € 124 € 124
Disagio fisico   € 150 € 144 € 138 € 138
 
Il valore del Bonus elettrico è aggiornato annualmente dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas entro il 31 dicembre dell'anno precedente. Per conoscere tutti gli aggiornamenti è possibile visitare il sito dell'Autorità.
 

Che cosa sono le zone climatiche di residenza?

I Comuni italiani sono suddivisi in sei zone climatiche definite per legge: dalla "A" alla "F" a seconda delle temperature medie.

Ad esempio una famiglia di tre componenti che ha diritto al Bonus e usa il gas per cottura più acqua calda e riscaldamento, otterrà un bonus di 183 euro se vive a Belluno (zona climatica F), di 144 euro a Torino, Milano, Bologna e l'Aquila (zona climatica E), di 103 euro a Firenze e Roma (zona climatica D), di 78 a Bari (zona climatica C) e di 62 euro a Palermo (zona climatica A/B).

   Ammontare del bonus gas per i clienti domestici ( €/ anno per punto di riconsegna)

Zona climatica 2009

Zona climatica 2010

Zona climatica 2011

A/B

C

D

E

F

A/B

C

D

E

F

A/B

C

D

E

F

Famiglie fino a 4 componenti

 u=AC

Acqua calda sanitaria e/o cottura

25

25

25

25

25

26

26

26

26

26

26

26

26

29

29

 u=R

Riscaldamento

35

50

75

100

135

36

52

77

103

128

36

52

77

115

154

 u=ACR

Acqua calda sanitaria e/o cottura, più riscaldamento

60

75

100

125

160

62

78

103

129

164

62

78

103

144

183

Famiglie oltre 4 componenti

 u=AC

Acqua calda sanitaria e/o cottura

40

40

40

40

40

41

41

41

41

41

41

41

41

46

46

 u=R

Riscaldamento

45

70

105

140

190

46

72

108

143

195

46

72

108

160

218

 u=ACR

Acqua calda sanitaria e/o cottura, più riscaldamento

85

110

145

180

230

87

113

149

184

236

87

113

149

206

264

venerdì 25 febbraio 2011

ORA SCENDANO IN PIAZZA GLI ANZIANI. UN 13 FEBBRAIO ANCHE PER GLI 8 MILIONI DI PENSIONATI

Friday, February 25, 2011

ORA SCENDANO IN PIAZZA GLI ANZIANI. UN 13 FEBBRAIO ANCHE PER GLI 8 MILIONI DI PENSIONATI

Pensionati
I pensionati, come grande movimento sindacalmente organizzato, sono pressoché scomparsi dalla scena.
Si tratta di quasi 8 milioni di pensionati, dei quali oltre 5 milioni iscritti a Cgil, Cisl e Uil e più di 2 milioni aderenti ai sindacati dei pensionati nati dalle associazioni del lavoro autonomo.
Questa grande forza ha inciso concretamente in occasione dell'accordo con il secondo governo Prodi e con il ministro Cesare Damiano. Un'intesa apparentemente modesta, che istituiva la 14ma mensilità per la parte più debole dei pensionati e concedeva una prima tranche di aumenti per i redditi inferiori ai 700 € mensili. In quell'accordo c'erano elementi di novità rilevanti.
Il diritto all'aumento non dipendeva dal reddito del coniuge, ma dagli anni di lavoro e dai contributi versati; si delineava un impianto che avrebbe permesso di risalire via via ai trattamenti pensionistici più alti, distinguendo nettamente previdenza e assistenza.
Nell'accordo era riconfermata anche la decisione del tavolo di concertazione, con l'obiettivo di collegare l'andamento generale delle pensioni alla dinamica dei salari e non solo del Pil.
Il governo Prodi entrò in crisi e le elezioni riportarono al governo la destra, che si presentò subito con la scelta di mettere in soffitta l'accordo precedente.
Il nuovo governo partorì, invece, la ridicola soluzione della social card. Va detto, però, con chiarezza che i sindacati dei pensionati non sono stati in grado di pretenderne il rispetto.
Da quel momento in poi, infatti, la situazione è precipitata e i sindacati confederali hanno proceduto in ordine sparso: lo Spi, con le proprie manifestazioni, a un certo punto imitate dalla Fnp-Cisl; la Uil con l'invio di cartoline al ministro Sacconi; i sindacati del lavoro autonomo, molto attivi e grintosi contro il governo Prodi, diventati improvvisamente tranquilli.
In meno di due anni, i sindacati dei pensionati, confederali e autonomi, sono ritornati nel ghetto delle loro "case-madri" e non sono più riusciti a farsi sentire. Case-madri che non hanno mai assunto come priorità le piattaforme dei pensionati.
I motivi per una grande mobilitazione di massa per milioni di pensionati non mancano di certo: pensioni sempre più insufficienti, anche quelle che potevano apparire adeguate; risparmi consumati per aiutare figli e nipoti disoccupati, in gravi difficoltà per mutui o spese correnti.
Aumentano i prezzi e i costi dei servizi; viene messo in discussione il diritto alla salute e all'abitare; tanti anziani si sentono lasciati soli e criminalizzati da chi ancora oggi propone "meno ai nonni, più ai nipoti"; diventano sempre più delusi, rancorosi e rischiano di cadere nel tranello del "sono tutti uguali".
Non fa un bell'effetto leggere che una giovane, che si reca in uno dei palazzi del potere per una cena e una festicciola a base di coca-light, riceva un "attestato di riconoscenza" pari all'ammontare di sei mesi o un anno di una pensione.
Milioni di pensionati che, iscrivendosi al sindacato, hanno scelto di non fare i conti da soli con il mondo, possono, mettendosi in movimento, aiutare anche il sindacato ad uscire dal declino e a ritrovare un minimo di unità e, comunque, a lanciare a tutti un messaggio preciso di speranza.
I pensionati sono tanti, sono ancora uomini e donne attivi che vogliono contare, per se stessi e per il loro paese. Se non ora quando, hanno gridato in coro le donne. Noi uomini e donne pensionati impareremo la lezione?

Silvano Miniati ( Avanti della Domenica)
*Consigliere Cnel

giovedì 10 febbraio 2011

CONTRIBUTI PER INTERVENTI DI RECUPERO IMMOBILI REGIONE SICILIANA

 

Uffici giudiziari e istituti di pena. La Uil: "Situazione disastrosa"

Uffici giudiziari e istituti di pena. La Uil: "Situazione disastrosa"
Alla vigilia dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario la Uil accende i riflettori sulle condizioni dei lavoratori degli uffici giudiziari e del carcere e torna a parlare di sicurezza nel posto di lavoro.


“Siamo preoccupati - affermano i Segretari Provinciali della UILPA e della UILPA-UIDAG di Messina, Letterio Biondo e Filippo Alosi - dai dati registrati negli ultimi anni negli Uffici Giudiziari, dove si riscontra una forte crescita del numero di patologie legate alla sfera psico-fisica le cui cause vanno ricercate nella violazione delle più elementari norme di prevenzione a tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro e da un’organizzazione del lavoro spesso disomogenea ed iniqua”. “La politica dei tagli alle risorse umane ed economiche del Ministero della Giustizia, la mancata valorizzazione delle figure che da anni lavorano negli uffici giudiziari, la situazione di sfascio presente in molti degli uffici, spesso privi di mezzi indispensabili per un buon andamento del lavoro – spiegano Biondo e Alosi - sono tutti elementi che marciano nella direzione opposta a ciò che viene propagandato con la politica del "processo breve". Con l'accordo sul contratto collettivo nazionale integrativo siglato dall'amministrazione e da tre sigle sindacali non rappresentanti la maggioranza dei lavoratori, si è inteso sancire definitivamente il progressivo smantellamento del sistema giudiziario, con il conseguente ritorno ad un'organizzazione del lavoro obsoleta ed in evidente contrasto con l'efficientismo e l'interfungibilità tanto cari (a parole) a questo Governo. Nessuna riforma della giustizia è infatti possibile senza la valorizzazione del personale, nuove assunzioni, investimenti adeguati ed un serio progetto di modernizzazione, l'efficacia e funzionalità del sistema”.

“Dopo anni di riforme a costo zero, pagate a caro prezzo dal personale giudiziario, la UILPA-UIDAG – sottolineano Biondo e Alosi - invoca la definitiva valorizzazione professionale e il riconoscimento della peculiarità che esprimono i lavoratori giudiziari per una giustizia giusta, rapida, tempestiva, efficiente ed efficace, una giustizia “dal volto umano” che sia perfettamente in linea con i principi cardini sanciti dalla nostra Costituzione (art. 97, art. 101, art. 104, art. 108, art. 111, etcc..).

“E se negli Uffici Giudiziari la situazione è disastrosa, negli Istituti di Pena della provincia siamo al collasso – dichiara Franco Barresi, coordinatore regionale della UIL Penitenziari – Alla Casa Circondariale di Gazzi allo stato attuale si sta effettuando una protesta (sciopero bianco) dopo il sit-in tenutosi di recente, che ha visto il coinvolgimento di tutte le sigle sindacali. Protesta motivata dalla grave carenza di organico di cui soffre l’istituto, specie in rapporto all’attuale sovraffollamento di detenuti. Il personale che opera al nucleo traduzioni e piantonamenti è sottodimensionato e il servizio si effettua con un numero insufficiente di poliziotti. I turni di servizio sono massacranti, arrivando pure oltre le 20 ore continuative e spesso un solo agente deve assicurare più posti di servizio. Meglio non va all’OPG, un istituto la cui gestione è per sua natura molto delicata, dove durante un turno di servizio vi sono pochissimi agenti addetti alla sorveglianza.

I mezzi di trasporto sono poi obsoleti ed insicuri, mentre le risorse per renderli efficienti sono pochissime. Non vengono inoltre retribuite le spettanze previste per le missioni effettuate, l’ultimo pagamento è avvenuto nel mese di Aprile del 2010, per cui spesso si deve attingere al proprio portafoglio incidendo così sul bilancio familiare”.

Gestione Iacp. Ancora un duro intervento della Uil: Le gestioni commissariali non possono durare in eterno

Volantino UIL Scuola su accordo del 4 febbraio

INFORMATICONUIL Le supplenze su posti disponibili dopo il 31 dicembre per l'intero anno scolastico sono "temporanee" e vanno assegnate scorrendo gli elenchi prioritari.

 Le supplenze su posti disponibili dopo il 31 dicembre per l’intero anno scolastico sono “temporanee” e vanno assegnate scorrendo gli elenchi prioritari.

Prot. n. AOOODGPER 934

D.G. per il personale della scuola

Uff. III Roma, 4 febbraio 2011
Oggetto: Elenchi prioritari: quesiti
Continuano a pervenire quesiti circa le modalità di copertura dei posti che si vengano a rendere disponibili dopo il 31 dicembre, fino alla fine dell’anno scolastico o al termine delle attività didattiche.

Si conferma, in proposito, quanto già chiarito con nota n. 1533 del 5 febbraio 2009.

La fattispecie sopradescritta riguarda, infatti, posti non vacanti, resisi di fatto disponibili dopo la data del 31 dicembre, cioè di quei posti la cui disponibilità consegue generalmente ad una qualche causa interruttiva del precedente rapporto d’impiego (decesso, dimissioni) per i quali gli oneri derivanti dal successivo contratto che si è reso necessario sono rimessi alla competenza del rispettivo bilancio delle istituzioni scolastiche. Si tratta pertanto di supplenze temporanee da coprirsi scorrendo prima gli elenchi prioritari.
f.to. Il Direttore Generale - Luciano Chiappetta

martedì 8 febbraio 2011

LA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA 2011

Ai lavoratori agricoli, spetta una indennità disoccupazione per periodi e importi variabili dipendenti dal numero di giornate “versate” e dalla retribuzione effettivamente percepita per ogni giornata di lavoro:
da 1 a 182 giornate lavorate e “versate”nel 2010
• erogazione del 40% della retribuzione giornaliera per il numero di giornate “versate”;
• trattenuta 9% per “contributo di solidarietà” per un massimo di 150 giornate indennizzate;

Per ottenere l’indennità è necessario presentare domanda entro il 31 marzo di ogni anno successivo a quello per cui si chiede l’indennità; è necessario inoltre essere in possesso di specifici requisiti:
1. biennio di anzianità assicurativa;
(Almeno un giornata “versata” negli anni precedenti a quello per cui si chiede la disoccupazione)
2. 102 giornate “versate” nel biennio precedente oppure 78 giornate nell’anno precedente;
(Le giornate lavorate possono Non essere agricole, purché quelle agricole siano prevalenti)

INCONTRO DEL 24-01-2011 PENSIONATI -AMMINISTRAZIONE COMUNALE BARCELLONA - GIORNALE DI SICILIA

lunedì 7 febbraio 2011

giovedì 28 gennaio 2010 - manifestazione assemblea pensionati

DA  BARCELLONABLOG

giovedì 28 gennaio 2010

RIUSCITA ASSEMBLEA DEI PENSIONATI NEL DISTRETTO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

http://barcellonablog.blogspot.com/2010/01/riuscita-assemblea-dei-pensionati-nel.html
<=Lorenzo Gitto

il tavolo dei sindacalisti==>


Devono essere proprio esasperati e stanchi d'attendere i pensionati se, alla prima assemblea 2010 organizzata dai sindacati confederali, hanno fatto registrare una loro massiccia partecipazione.
L'incontro, che s'è svolto nel pomeriggio nella sala conferenze della Stazione Vecchia, è servito per rendersi conto della ferma volontà dei sindacati Cgil-Cisl-Uil di operare per consentire ai pensionati della nostra provincia di fare sentire la propria voce, in una società che pare si sia dimenticata di questa categoria benemerita che, dopo decenni di lavoro, rimane trascurata per carenza di servizi, blocco delle retribuzioni di quiescenza, intollerante peso fiscale.
Aperto dal segretario locale dell'Uil Lorenzo Gitto , l'incontro - moderato dal rappresentante della Cisl Salvatore Alesci - attraverso gli interventi dei relatori si è incentrato sulla qualità della vita e sulle reali esigenze della categoria, che specialmente nella nostra provincia sono generalmente disattese. Giuseppe Locorotondo, segretario generale Spi-Cgil,
sulla base di una ricerca effettuata nel 2009, ha messo in luce lo stato di difficoltà in cui versano gli anziani pensionati della provincia di Messina, dove ben il 14% della totalità sono over settanta ed il 6% addirittura ultraottantenni.
Per tutti, e peggio ancora per quelli con basso reddito, ci sono servizi scadenti ,se non addirittura inesistenti, niente aumenti - tranne l'elemosina dello scatto annuo del tasso d'inflazione (0,8% nel 2009) - liste d'attesa lunghissime per esami medici, pesantissimi tickets per medicinali e prestazioni sanitarie, servizi sociali ridotti al lumicino per i più bisognosi.
Se poi a queste carenze, si aggiunge la penalizzazione delle tariffe esose per servizio di nettezza urbana, acqua, luce, gas e tutto ciò che può servire in una famiglia, si ha il quadro esatto dello stato di sofferenza e d'insoifferenza che condiziona la vita dei pensionati. Di tenore non diverso è stato il filo conduttore del discorso portato avanti dagli altri interlocutori - Carmelo Muscolino Fnp/CISL,Carmelo Catania UILpensionatiI, Bruno Zecchetto, segretario organizzativo Cisl di Messina - che, consapevoli della necessità di operare unitariamente, hanno espresso l'unanime
intenzione di programmare, sulla scorta di quanto espresso in questa prima assemblea, altri incontri nei diversi distretti della provincia, allo scopo di far sentire la corale protesta d'una categoria che, anzicché essere valorizzata per quello di positivo può ancora offrire alla comunità, viene ghettizzata e penalizzata nella maniera più spudorata.
E qui una mia considerazione:
Lo vediamo bene quanta attenzione amministratori e politici prestano agli anziani: basta notare ciò che avviene al Governo e al Parlamento e possiamo dire ad alta voce che se attenzione c'è, essa è rivolta soltanto e sempre a favore d'uno solo: un pimpante anziano...settantatreenne.

CASSA INTEGRAZIONE I NUMERI E L'IDEA DELLA UIL - DA TEMPO STRETTO

 

AVVISO PUBBLICO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICO A N.7 TECNICI PER LA DIREZIONE CANTIERI COMUNE DI BARCELLONA

domenica 6 febbraio 2011

GAZZETTA DEL SUD DEL 06/02/2010- Il responsabile del pronto soccorso respinge gli addebiti degli ispettori L'Asp ribadisce invece le decisioni assunte. Garantiti tutti i servizi



Saverio Vasta
Barcellona
La segreteria della direzione generale dell'Asp Messina ha ribadito anche ieri che con atto a firma del direttore sanitario Santo Conti, venerdì sera ha revocato la disposizione n. 254/DS del 19 gennaio 2010, che assegnava al dott. Carmelo La Rosa la predisposizione dei turni di servizio del personale, e disposto che ciò avvenga a cura del direttore medico del presidio ospedaliero, dott. Domenico Sindoni. Ciò – si legge nel documento – dopo aver «preso atto della visita ispettiva promossa dalla direzione, nonché della relazione del direttore del presidio ospedaliero di Barcellona del 4/02/2011, emergendo che l'organizzazione del servizio si è caratterizzata per livelli di funzionalità che sono risultati non aderenti alle finalità che la disposizione in oggetto intendeva perseguire, non prevedendo ad esempio il raddoppio della presenza in servizio del personale medico dirigente, ancorché la dotazione organica lo consentisse e facendo altresì riferimento a indisponibilità di posti letto presso i reparti di Neurologia e Medicina, ove invece di fatto hanno trovato ricovero pazienti arrivati in codice rosso». La ratifica dell'atto da parte del direttore generale è prevista dagli organi provinciali per domani.
Un provvedimento che viene fortemente contestato dal dott. Carmelo La Rosa che scrive in una nota: «Il sottoscritto non è stato sospeso dalla sue funzioni di responsabile del Pronto Soccorso. Quindi è in atto il responsabile della U.O. di Pronto Soccorso». Ed entrando nel merito delle contestazioni rivoltegli dall'Asp dopo l'ispezione afferma: «Il sottoscritto non ha rifiutato nella data del 3/02/2011 nessun codice rosso pervenuto al Pronto Soccorso e trasportato dall'autoambulanza del 118 (e ciò si evince anche dalle indagini dei Carabinieri). Non ha avuto nessuna lite con i pazienti. Ha comunicato telefonicamente e mediante n. 2 fax alla C.O. del 118 che al Pronto Soccorso erano presenti contemporaneamente n. 4 codici rossi e numerosi codici gialli e verdi e che sarebbe stato opportuno che la stessa Centrale Operativa gestisse le urgenze-emergenze secondo il buon senso evitando ulteriore aggravio. Nessun disservizio è stato creato al Pronto Soccorso. Il Presidio Ospedaliero di Barcellona e il Pronto Soccorso – scrive ancora nel comunicato il dottor La Rosa – è qualificato sia sotto l'aspetto organizzativo e logistico sia sotto il profilo professionale ad affrontare le urgenze-emergenze».
Intanto il Comitato interistituzionale pro-Cutroni Zodda, a conclusione della conferenza stampa che si è svolta nell'aula consiliare, ha emesso un documento nel quale si legge: «Mentre si attende l'integrazione della sanità ospedaliera con la medicina territoriale, gli utenti che si rivolgono ai presidi di Barcellona e di Milazzo riscontrano enormi difficoltà nel soddisfare la loro domanda di salute, dall'assistenza nelle emergenze-urgenze alla fruizione dei servizi diagnostici. I pronto soccorso dei due ospedali sono sempre più in affanno e la paura che qualcosa possa non andare per il verso giusto affligge operatori e cittadini. Anche l'integrazione tra presidi vicini può essere accettata purché sia razionale e ispirata al buon senso».

GAZZETTA DEL SUD DEL 05/02/2010 - Sindaci appesi all'intervento della Regione Formata una delegazione che si recherà in Procura per rappresentare la drammaticità della situazione


Leonardo Orlando
Barcellona
I sindaci si dicono impotenti di fronte all'aumento del livello di emergenza igienico sanitaria dopo la chiusura disposta dai vertici di TirrenoAmbiente per morosità solo per i 38 Comuni che vanno da Villafranca a Brolo. Hanno deciso di recarsi oggi stesso, con una delegazione di primi cittadini, in Procura per esporre, nell'audizione che sarà chiesta al procuratore capo Salvatore De Luca, disagi e disservizi causati dalla chiusura della discarica e dalla mancanza di interventi economici da parte della gestione commissariale regionale.
Lunedì invece tutti i sindaci dei 38 Comuni dell'Ato Me 2, assieme ai due commissari liquidatori della stessa società, si recheranno ancora una volta a Palermo, nella sede dell'assessorato regionale ai servizi di Pubblica utilità, per sollecitare direttamente l'assessore Giosuè Marino affinché la Regione intervenga con i poteri speciali conferiti dal Consiglio dei ministri che ha dichiarato l'emergenza ambientale in Sicilia.
I sindaci, sollecitati dal prefetto Francesco Alecci con la lettera che pubblichiamo a fianco ad adottare le necessarie determinazione per fra fronte all'emergenza rifiuti, non sono riusciti nella riunione di ieri pomeriggio, a trovare una soluzione immediata per far riaprire la discarica di Mazzarrà ed avviare la rimozione dei rifiuti che si sono accumulati in tutti i 38 Comuni. Anzi. Sono scoppiate profofonde divergenze sulle modalità di interventi proposti per affrontare l'emergenza, tanto che il sindaco di Barcellona Candeloro Nania che aveva sollecitato iniziative "drastiche" per manifestare il disappunto contro la Regione, ha abbandonato anzitempo l'incontro, annunciando che si rivolgerà direttamente alla Procura. Subito dopo gli stessi sindaci, analizzata la situazione economica che non consente alcuna soluzione senza un intervento speciale della Regione, hanno deciso di chiedere oggi stesso l'incontro col procuratore De Luca per esporre le difficoltà, tenuto conto che l'Ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3887/2010, nomina il Presidente della Regione come Commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti in Sicilia.
Secondo il commissario liquidatore dell'Ato Me 2 ing. Salvatore Re, il provvedimento solleva gli stessi sindaci dalle consuete iniziative d'urgenza previste nei casi di emergenza nel comparto rifiuti. Peraltro la stessa gestione commissariale regionale affidata dal presidente della Regione Raffale Lombardo a Domenico Michelon, non pare abbia in bilancio le risorse economiche necessarie per intervenire e così accade che da Palermo il commissario per l'emergenza rifiuti si è sin qui limitato a diffidare i Comuni. Una soluzione, sin qui inedita, potrebbe trovarsi solo con un accordo tra Assessorato e vertici di MessinAmbiente per superare intanto il nodo della morosità, sulla quale la società mista che gestisce il sito di Mazzarrà ha puntato i piedi. È noto infatti che Milazzo e altri piccoli Comuni avevano annunciato – come meglio vedremo in seguito di farsi carico, nell'immediatezza, del pagamento dei conferimenti giornalieri in discarica. E in tal senso avevano chiesto l'intervento di Palermo per sbloccare il pregresso con un piano di rientro garantito dalla Regione. Quesito al quale non è stata data sinora una risposta definitiva.
Il sindaco di Barcellona Candeloro Nania, a sua volta, ha usato termini duri, chiedendo ancora una volta alla Regione «di intervenire nei confronti della Serit, società di proprietà regionale. La Serit infatti – come afferma il primo cittadino – a fronte di fatture emesse per circa 15 milioni di euro è riuscita ad incassare solo poco più di 2 milioni di euro e, crediamo, che nella distribuzione delle fatture vi siano stati disservizi. E per questo, essendo la Serit incaricata della riscossione futura, può e deve anticipare i soldi che non è riuscita ad incassare. Non possiamo continuare ad accollarci costi. Il solo Comune di Barcellona – prosegue Nania – tra personale e conferimenti in discarica dovrebbe pagare una somma di 400 mila euro al mese. Si tratta di una emergenza che almeno durerà per altri 8 mesi, nell'attesa della costituzione delle nuove società consortili. Non vedo quali Comuni possano sopportare costi simili, non per un mese, ma per ben otto».
La questione ha assunto una valenza concreta dopo che, nella stessa riunione dei sindaci, è emersa anche la problematica relativa alle pretese economiche di TirrenoAmbiente che ha chiesto al Comune di Milazzo – come anticipavamo prima – oltre ai soldi per il conferimento corrente, anche un piano di rientro per i debiti pregressi dell'Ato, dal 2005 fino al 2010. Una richiesta che – secondo i sindaci – allontanerebbe ogni ipotesi di soluzione dell'emergenza ambientale. Infatti gli amministratori dei Comuni più piccoli (oltre a Milazzo che ha attivato la riscossione diretta), stavano ipotizzando la possibilità di erogare anticipazioni a TirrenoAmbiente per pagare, almeno per questo mese, il conferimento in discarica. A questo punto le risorse, ridotte al minimo, non basterebbero e per questo i primi cittadini hanno deciso di rivolgersi alla Regione quale garante presso la Spa titolare della discarica. Cresce intanto il malcontento della popolazione a fronte dell'accumulo esponenziale di spazzatura ad ogni angolo di strada. E in tanti chiedono che si faccia intervenire, come per Napoli, l'esercito.
In cifre
L'Ato2 ha una situazione debitoria gravissima. Solo alla discarica di Tirrenoambiente deve 31 milioni. Dalle bollette emesse, sia a conguaglio, sia per la Tarsu 2008-2009 ha incassato solo "spiccioli". Vari comitati civici hanno incitato tanta gente a non pagare o ad affidarsi a contenziosi che hanno finito per ingenerare confusione.Ma il problema della liquidità non riguarda solo il conferimento in discarica. I lavoratori sono creditori già di due mensilità – dicembre e gennaio – e i sindacati, pur rinunciando per il momento ad azioni di sciopero, hanno chiesto chiarezza sul futuro del personale.La Regione ha proceduto dal luglio dello scorso anno a tre anticipazioni nei confronti dei Comuni appartenenti all'Ato2 per ripianare i debiti derivanti dal servizio nettezza urbana e, precisamente due tranche da tre milioni di euro e una terza da due milioni. Ora ha fatto sapere che non può intervenire.
 

raccolta - manifestazione caro bollette ato

 
 


sabato 5 febbraio 2011

TG ANTENNA DEL MEDITERRANEO SU RSU ATO ME 2

comunicato-della-uil-pa-penitenziaria.html

http://barcellonablog.blogspot.com/2010/07/comunicato-della-uil-pa-penitenziario.html

GAZZETTA DEL SUD DEL 21.11.2008


ARTICOLO GAZZETTA DEL SUD gesenu 18.1.2009

 

24 novembre 2009 articolo giornale di sicilia2

 

ARTICOLO GAZZETTA DEL SUD - REFEZIONE SCOLASTICA 12/10/22007