sabato 29 ottobre 2011

Il sindacato Uil lancia l'allarme: «Non saranno più garantiti gli interventi salvavita» - ARTICOLO STAMPA DA GAZZETTA DEL SUD DEL 28 OTTOBRE 2011

Ospedale Barcellona, chiude Chirurgia Interventi d'urgenza dirottati a Milazzo

Barcellona All'ospedale "Cutroni Zodda"di Barcellona accadono cose incredibili. Il personale medico della divisione di Medicina costretto da disposizioni di servizio a supplire con turni di lavoro alla vacanza di posti nel servizio di Cardiologia e ciò nonostante nessuno dei quattro medici del reparto abbia la necessaria specializzazione. Da ieri i medici del reparto di Medicina, pur non essendo cardiologi, dovrebbero intervenire nelle consulenze cardiologiche al pronto soccorso e per le necessità dello stesso reparto di Medicina al quale il servizio di Cardiologia, a cui sono assegnati tre medici due dei quali attualmente indisponibili, è stato aggregato. A ciò si aggiunge anche una nuova disposizione di servizio che da ieri ha di fatto "soppresso", anche se in via temporanea, il reparto di Chirurgia, sostituendolo con la semplice attività di "Day surgery", vale a dire "attività ambulatoriale chirurgica" da espletarsi per soli 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20. Poi tutti a casea – spiegano in ospedale – e il reparto resterà sguarnito di medici che non potranno avere nemmeno la reperibilità. Tutti gli interventi chirurgici urgenti saranno dirottati al nosocomio di Milazzo.
A Barcellona - fino a nuove diposizioni - non saranno effettuati interventi chirurgici se non quelli programmati che non prevedono l'urgenza, quali unghie incarnite, ernie e piccoli interventi di tipo ambulatoriale. La disposizione di servizio che di fatto rischia di anticipare la chiusura di un importante reparto del Cutroni Zodda, è stata adottata dal direttore sanitario dell'Asp Santo Conti. Il direttore sanitario dispone che «nelle more della riorganizzazione aziendale, ed in via temporanea, l'Unità operativa di Chirurgia generale del presidio ospedaliero di Barcellona esperisca soltanto attività di "Day surgery" per 12 ore».
La stessa disposizione prescrive che: «In via consequenziale le emergenze chirurgiche afferiranno e verranno garantite dalla Unità operativa di Chirurgia generale del presidio ospedaliero di Milazzo». E ancora: «Si fa carico al direttore delle unità operative di Chirurgia di Barcellona e Milazzo di organizzare l'attività di Day surgery». Sala operatoria chiusa per le emergenze diurne e notturne, dunque. Saranno assicurati solo piccoli interventi diurni programmati. Niente urgenze e "regia" per i due reparti ospedalieri trasferita a Milazzo. La trasformazione del tradizionale reparto di Chirurgia, che faceva fronte anche agli interventi operatori d'urgenza, sarebbe scaturita - così come si evince dalla stessa premessa alla disposizione di servizio firmata dal direttore sanitario dell'Asp di Messina - «dall'attuale carenza di personale medico presso l'Uo di Chirurgia del presidio di Barcellona a seguito di trasferimenti di personale medico per mobilità, acuita dalla presenza in servizio di dirigenti medici della stessa unità operativa non impiegabili in attività di turno notturno e festivo».
Le reazioni, per ora solo sindacali, non si sono fatte attendere. Ieri la segreteria della Funzione pubblica della Uil, col segretario provinciale Giuseppe Calapai e col responsabile aziendale dell'area medica dello stesso sindacato Paolo Calabrò (che già lo scorso 14 ottobre avevano "denunciato la gravissima carenza di personale medico in Chirurgia"), contestano con un lunfo articolato documento la decisione di chiudere di fatto la Chirurgia, evenienza che poteva e può essere eviatata. E lancia una provocazione che sottintende l'ennesimo disperato appello a salvare il nosocomio di Barcellona: «A questo punto nell'interesse di tutti e per evitare casi di malasanità si sollecita anche la chiusura del pronto soccorso e quindi dell'ospedale. L'ospedale - scrivono iresponsabili dell'Uil - non è nelle condizioni di garantire interventi salvavita, essendo privo di una specialistica così importante e fondamentale come quella chirurgica. Ogni responsabilità per qualsiasi episodio di presunta malasanità che dovesse verificarsi a causa della sospensione notturna dell'attività chirurgica ricadrà sul management aziendale». Il sindacato ha chiesto l'intervento dell'assessore regionale alla sanità per ripristinare il servizio. Un intervento che spetterebbe in verità alle forze politiche. (l.o.)

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